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madonna

LA GENTE DEL CIRCO E LUNA PARK
E IL SERVIZIO PASTORALE

 

Vorrei partire da uno scritto di Alessandro Serena che ben sintetizza il senso della Gente del Circo e del Luna Park: “un mondo dentro il mondo” con codici propri in cui “i codici altrui non solo non sono condivisi ma spesso vengono guardati con sospetto

Vi sono diversi elementi che fanno pensare al mondo dei Circensi e Lunaparchisti come un mondo a se stante, quasi un popolo o un raggruppamento etnico e una tribù separato dal resto della società: la memoria genealogica, i rapporti di parentela ed il senso della famiglia allargata, i matrimoni che sono celebrati quasi esclusivamente nel proprio ambito, l’uso di un gergo all’interno delle comunità. Queste dimensioni superano i confini nazionali, spaziano liberamente fra tutti i continenti, ma sempre mantenendo una separazione con il mondo dei fermi.
Noi, Chiesa - o meglio comunità ecclesiale -, non apparteniamo a questo piccolo mondo, siamo “gaggi” o “contrasti”, non possediamo i codici comunicativi di questo microcosmo: è un mondo che non ci appartiene.
Il desiderio di omologazione con il resto delle società ospitanti ed il modo apparente di relazione hanno evitato di individuare l’unicum e la specificità di questo popolo e non vi sono né studi né analisi di tipo antropologico, sociologico o psicologico.
Il mondo del Viaggio è una realtà capace di grande accoglienza e di profondo rispetto per la Chiesa e non possiamo, e non dobbiamo, confondere l’accoglienza ed il rispetto che ci viene riservato come condivisione e comprensione. (Questo atteggiamento, letto da un altro punto di vista, è anche una salvezza nei confronti dei Testimoni di Geova e dei Pentecostali che con molta più costanza ed insistenza dei Cattolici frequentano questi mondi, almeno in Italia).

 

Contributo al Forum Internazionale - Nizza 2011